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Impianti

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Impianto trattamento rifiuti inerti

L'impianto di trattamento degli inerti della RIME 1 è di tipo fisso.
Questa tipologia è stata preferita ai tradizionali impianti di tipo mobile per la sua migliore complessità meccanico-strutturale:

  • la separazione sistematica delle diverse tipologie di materie ''estranee'' (ferro, plastica, legno, ecc.) ;

  • l’adeguato assortimento dei materiali di risulta;

  • la possibilità di dotarsi di apparecchiature aggiuntive per l'attenuazione del rumore e per l'abbattimento delle polveri.

I prodotti derivanti dall'operazione di riciclaggio, idonei alla realizzazione di sottofondi, drenaggi, rilevati stradali e miscele betonabili sono:

  • pozzolana 0/8;

  • misto stabilizzato 0/30;

  • misto stabilizzato 0/60;

  • ciotolame 60/80;

  • granello;

  • ciotolame 20/40.

Tali prodotti sono soggetti, secondo quanto previsto dal DM 11/04/07, a Marcatura CE secondo i metodi di controllo di conformità indicati nella norma armonizzata di riferimento (UNI EN 13242): il Controllo della Produzione di Fabbrica della RIME 1 risulta conforme alle prescrizioni del Regolamento UE 305/11 e tutti i prodotti presentano la marcatura CE Sistema 2+ che ne attesta ufficialmente l'idoneità tecnica per l'impiego previsto.

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Impianto
di frantumazione
rifiuti legnosi

L’impianto di triturazione e riduzione volumetrica del legno è costituito da un gruppo mobile di triturazione su carro cingolato. La potenzialità massima dichiarata è di 200 quintali/ora, pari a 40.000 tonnellate/anno di legno triturato.
Il processo di triturazione è in grado di ridurre il legno ad una pezzatura di 50/120 mm.
Il legno trattato nell’impianto di recupero dei rifiuti legnosi proviene in larga parte da conferimenti di materiale selezionato direttamente dal cliente mentre, in misura minore, esso viene separato dagli operatori della RIME 1 dai rifiuti misti di C&D e trasferito internamente quale scarto dell’impianto di recupero dei rifiuti.
Nello specifico è possibile conferire tutte le tipologie di legno recuperabile:

  • legno proveniente dall’attività di demolizione e costruzione;

  • scarti di falegnamerie (segatura, trucioli, residui di taglio, pannelli di truciolato e piallacci);

  • imballaggi (ritiro gratuito secondo le modalità previste dalla convenzione RILEGNO);

  • rifiuti derivanti da raccolta differenziata;

  • scarti legnosi degli impianti di trattamento dei rifiuti.

Il prodotto ottenuto è avviato alle industrie che fabbricano pannelli truciolati.

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